Departures è un film che porta pace. La morte e la dolcezza. La cura di corpi amati, come gesto che concilia e rende possibile l'elaborazione del lutto.
Daigo, il giovane protagonista, rinucia al suo violoncello e si ritrova a vestire e truccare cadaveri per un’agenzia di pompe funebri.
C'è poesia.
Dice Daigo:
Nell'antichità, quando gli uomini non avevano la scrittura, per
comunicare, cercavano un sasso la cui forma esprimesse i loro sentimenti
e lo inviavano all'altra persona. Chi lo riceveva, dalla sensazione al
tatto e dal peso capiva i sentimenti di chi l'aveva inviato.
Ci sono momenti in cui le parole pesano. Consegnare l'emozione sul palmo della mano, lasciare che sia l'altro a leggerla. E avere la certezza, sollevando gli occhi, che le parole non farebbero di meglio.
Sono uscito, ho preso un sanpietrino e l'ho dato a mia moglie
RispondiEliminaPorca vacca ha capito subito!
tant'è vero che me l'ha tirato addosso.
Bella sta faccenda del sasso, mi piace
Ciao
Energica la signora... :))
EliminaCerto che se consegnare un sasso era come consegnare un'emozione, mi domando quanto fossero incazzati a stonehenge....
RispondiEliminaniente sassi e niente parole, solo lo sguardo conta.
L'alchimista
Se sono così "leggibile", allora è meglio che chiuda gli occhi...
EliminaNo, la forza delle parole è insostituibile, anche se in alcuni momenti portano il peso di un macigno..
RispondiEliminaLa forza e il potere delle parole...
EliminaE che dire del peso della loro assenza?
spesso porto un sasso, secondo la tradizione ashkenazita, quando vado a trovare qualcuno
RispondiEliminaE' una tradizione antica, che riporta alla terra...
Eliminagran bel film.. ciao
RispondiEliminaCiao. Ce ne fossero di film così lievi e profondi.
EliminaBello, dolce, poetico, pieno di vita.
RispondiEliminaLa vita nella morte. Bello sì.
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