mercoledì 5 dicembre 2012

Departures


Departures è un film che porta pace. La morte e la dolcezza. La cura di corpi amati, come gesto che concilia e rende possibile l'elaborazione del lutto.
Daigo, il giovane protagonista, rinucia al suo violoncello e si ritrova a vestire e truccare cadaveri per un’agenzia di pompe funebri.
C'è poesia. 
Dice Daigo:
Nell'antichità, quando gli uomini non avevano la scrittura, per comunicare, cercavano un sasso la cui forma esprimesse i loro sentimenti e lo inviavano all'altra persona. Chi lo riceveva, dalla sensazione al tatto e dal peso capiva i sentimenti di chi l'aveva inviato. 
Ci sono momenti in cui le parole pesano. Consegnare l'emozione sul palmo della mano, lasciare che sia l'altro a leggerla. E avere la certezza, sollevando gli occhi, che le parole non farebbero di meglio.

12 commenti:

  1. Sono uscito, ho preso un sanpietrino e l'ho dato a mia moglie
    Porca vacca ha capito subito!
    tant'è vero che me l'ha tirato addosso.

    Bella sta faccenda del sasso, mi piace
    Ciao

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  2. Certo che se consegnare un sasso era come consegnare un'emozione, mi domando quanto fossero incazzati a stonehenge....
    niente sassi e niente parole, solo lo sguardo conta.
    L'alchimista

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    1. Se sono così "leggibile", allora è meglio che chiuda gli occhi...

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  3. No, la forza delle parole è insostituibile, anche se in alcuni momenti portano il peso di un macigno..

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    1. La forza e il potere delle parole...
      E che dire del peso della loro assenza?

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  4. spesso porto un sasso, secondo la tradizione ashkenazita, quando vado a trovare qualcuno

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  5. Bello, dolce, poetico, pieno di vita.

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