venerdì 30 novembre 2012

Vento che parla


Grazie a Pier, cito da Chocolat.

C’era una volta un piccolo e silenzioso villaggio nella campagna francese; gli abitanti credevano nella Tranquilité, la tranquillità. Se vivevi in questo villaggio, sapevi ciò che ci si aspettava da te. Conoscevi il tuo posto nello schema delle cose. E se ti capitava di dimenticarlo, qualcuno ti avrebbe aiutato a ricordarlo. In questo villaggio, se vedevi qualcosa che non avresti dovuto vedere, imparavi a guardare dall’altra parte. E se per caso i tuoi desideri non erano stati soddisfatti, imparavi a non chiedere mai di più. E cosi, nel buono e nel cattivo tempo, nella fame e nelle feste, gli abitanti del villaggio si mantenevano saldi alle loro tradizioni. Finché, un giorno d’inverno, non soffiò un irrequieto vento del Nord…

Sbirciare finalmente fuori dalla porta, ma anche filtrare il dentro, come un bambino fa col setaccio, la sabbia fine e le conchiglie.

Il vento parlò a Vianne di paesi ancora da visitare, di amici bisognosi ancora da scoprire, di battaglie ancora da combattere…da qualcun altro, la prossima volta.
E fu così che il vento del Nord si stancò e andò per la sua strada.

Considerato che il cioccolato è la panacea di tutti i miei mali, il saluto del mattino spalmato sulle fette dorate al sesamo, il fondente accostarmi alle ore della sera e della lettura, direi che la citazione si cuce bene su di me.

8 commenti:

  1. Al cioccolato,sostituisco volentieri il bourbon ( magari non alla mattina ).Andiamo d'accordo lo stesso ? :)

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  2. fondente amaro ... :)
    'questo è il mio preferito'

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  3. Alternativa: mandorle ricoperte di cioccolato fondente...

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  4. La donna giusta al momento giusto: sono già al terzo pezzetto di pizza bianca e cioccolata. Poi passo alla tavoletta.

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  5. @kyra
    L'ho appena spalmata sul pane. Giuro! ;)

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  6. @Pitta
    Pizza bianca e cioccolata? Questa la devo sperimentare...

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