Lei sorrideva, si schermiva.
Lui, pieni gli occhi, provava a dire cose che sempre si dicono, ma che suonavano tonde, come piccoli sassi passati da una mano all'altra. Tonde e perfette.
Lei, le gambe allungate, osservava la trama della pelle di lui: il polso, le dita.
Stavano lì, pur sapendo che la pioggia, di lì a poco, li avrebbe cancellati.
bello e romantico...
RispondiEliminama perché li avrebbe cancellati, erano senza ombrello?!
Li ho visti davvero...mi sembravano un bell'acquerello.
RispondiEliminaE ho immaginato la pioggia cadere, goccia a goccia, fino a sfumarli, fino a farli sparire...
se lì sulla panchina si amavano, nessuna pioggia li può cancellare, neanche quella cittadina cosiddetta "acida" :)
RispondiEliminama se uno passa vicino a quella panchina vede dei sassolini tondi?
RispondiEliminaCerto... :)
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