Sotto, la collina scende morbida, tra gli alberi da frutto.
Abbiamo pulito e tagliato la verdura. Mentre l'enorme pentolone di minestra sobbolle sul fuoco, alcuni cuciono e assemblano nel salone ombroso e fresco. Altri sono giù, al banchetto del mercato.
E' difficile accogliere la diversità, un modo diverso di stare al mondo, di sentire il peso delle responsabilità, di condividere compiti e impegni. Qui c'è tanto da lavorare, basta volere.
E capita che misuri, pesi, confronti, quando sei stanco, quando ti pare di aver già dato molto, troppo.
Guardo alcune persone qui e vedo che sono nel "fare", senza peso, col sorriso. Fanno perchè è giusto, fanno perchè hanno deciso di darsi senza riserve. Senza equità.
Guardo e capitalizzo, io sono ancora assai indietro. Ma imparo.
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