domenica 26 agosto 2012

Datemi

Datemi una notte inventerò una lampadina
Datemi una stella e io mi stendo sulla schiena
Dammi un foglio bianco e ne faccio un pezzo nuovo
Datemi un maestro e diventerò un allievo
Datemi un martello apparirà di certo un chiodo
Datemi un motivo e io troverò un modo
Datemi un pennello e prima o poi nascerà un quadro
Datemi una serratura apparirà un ladro
Togli l'equilibrio e cercherò di equilibrarmi
Cambiami lo spazio e troverò come adattarmi



Sedici anni. Vado malissimo a scuola, per una sorta di ribellione, di battaglia contro il modo adulto. Più insufficienze accumulo più intensi sono i colpi che infliggo al sistema familiare.
Però scrivo con passione, i miei temi sono esplosivi. Attraverso i miei scritti provo a dire di me, della mia stanchezza. Nove, dieci. Nelle altre materie due, tre.
Frequento compagnie sbagliate, ragazzi che oziano e spendono le loro giornate al bar, per strada. Lo scrivo nei miei temi, li racconto questi visi di giovani vecchi.
Al Consiglio di classe si chiedono cosa farne di un'adolescente sbruffona e svogliata.
Il vicepreside, professor Gregori, dice che vorrebbe giocarsi una carta, domanda il permesso di lasciarlo provare.
Così una mattina, mi chiamano in sala insegnanti. Un'alzata di spalle, la classe ride. L'ennesima tirata d'orecchi? E chi se ne frega?
Invece Gregori è lì, la sua imponente presenza di barba, capelli. Mi fa segno di accomodarmi.
"Volevo farle una proposta". Ci da del "lei", come fossimo degni di grande rispetto.
"Se la sente di parlare alla radio? Io conduco una trasmissione, e nella prossima puntata volevo incontrare i giovani, raccontare i loro tormenti".
Non so se fu questo. O la percezione che era arrivato il momento di decidere, per me. 
So che sorrisi, con un rossetto fucsia. A qualcuno interessava sapere cosa pensavo. Cosa vivevo.
Per qualcuno, esistevo.

4 commenti:

  1. Che racconto fantastico, che scelta intelligente (quella dei docenti), che occasione importante per la giovane ribelle piena di talento!

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  2. Grazie Carolina! E benvenuta :)
    Ma tu sei...nei paraggi mi pare...

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  3. Insomma, qualcuno che sa fare l'insegnante esiste, per fortuna, e si ricorda che il primo ruolo è quello dell'educatore, e non del punitore.
    Ciao :-)

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  4. E dov'è finito il tuo avatar???? Bentornata. :)

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